TECNOLOGIE DI RICONOSCIMENTO FACCIALE. Rischi per i diritti fondamentali e sfide regolative

Le tecnologie di riconoscimento facciale consentono di identificare una persona a partire dall’immagine del volto. Grazie alla combinazione di tecniche biometriche e procedimenti algoritmici, queste tecnologie offrono potenzialità uniche a beneficio di autorità pubbliche e soggetti privati. Tramite esse – basti pensare – è possibile risalire alle generalità e alle caratteristiche di una persona che si trova a grande distanza o in movimento, a prescindere da qualsiasi volontà cooperativa. L’impiego di questi strumenti è sempre più diffuso e pervasivo, per finalità quali la repressione di illeciti, la garanzia della sicurezza, l’erogazione di ser- vizi, o per motivi economici e commerciali. Queste tecnologie, allo stesso tempo, apro- no a nuove forme di sorveglianza di massa; conferiscono un potere inedito di traccia- mento, di profilazione e di controllo sulle persone; possono originare insidiosi feno- meni di discriminazione. Non è un caso che numerosi Stati, istituzioni come l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa, o le stesse imprese private stiano discutendo su una possibile moratoria all’impiego di questi strumenti per determinati scopi.

Nel quadro di queste sfide, il presente Volu- me intende aprire una nuova riflessione sulle tecnologie di riconoscimento facciale nella prospettiva del diritto costituzionale. L’analisi, in particolare, si pone l’obiettivo di esplorare la capacità di questi sistemi tec- nologici di incidere trasversalmente su una pluralità di libertà e di diritti fondamentali, a scapito dei singoli o di interi gruppi sociali. L’indagine vuole offrire un contributo per comprendere le potenzialità, i limiti e i possibili sviluppi della normativa giuridica attualmente vigente, allo scopo di verificare in che termini il diritto possa porre un argine efficace contro questa capacità invasiva e consentire così di beneficiare a pieno di questi strumenti. Con ciò, i legislatori na- zionali ed europei sono chiamati ad uno sforzo di ripensamento tanto delle tecniche quanto dei contenuti della regolazione, soprattutto per riconfigurare le modalità di tutela stessa di alcuni diritti fondamentali e la disciplina di tecnologie innovative come quelle in discussione.

 

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